Gli scarafaggi mordono? È ancora frequente infatti che molte persone nutrano dubbi riguardo alla possibilità che gli scarafaggi possano effettivamente mordere l’uomo. Un interrogativo che probabilmente affonda le sue radici nella percezione, spesso errata, che tali insetti possano trasmettere patogeni tramite ipotetici morsi.
In realtà, come chiarito da numerosi studi scientifici, la struttura dell’apparato boccale delle blatte non consente loro di infliggere veri e propri morsi, essendo specializzato principalmente per la frantumazione meccanica del cibo. Pertanto gli scarafaggi non rappresentano un pericolo di questo tipo per la salute. Ciò non toglie che, indipendentemente da falsi miti, la presenza massiccia e prolungata di tali insetti all’interno delle abitazioni civili costituisca comunque un potenziale veicolo di batteri, virus e altri microorganismi dannosi, trasportati passivamente sulle cuticole o con le deiezioni.
Per questo è consigliabile adottare, in via precauzionale, una strategia di disinfestazione completa e risolutiva affidandosi a professionisti qualificati del settore. Solo un intervento mirato da parte di tecnici esperti può garantire l’effettiva eliminazione di blatte e uova, prevenendo una loro possibile proliferazione nel tempo.
Gli scarafaggi mordono?
La questione se gli scarafaggi possano effettivamente mordere l’uomo e rappresentare un rischio sanitario è oggetto di comune disinformazione.
I blattoidei, come la maggior parte degli ordini di insetti ortotteriformi, non dispongono di apparato boccale atto a produrre morsi attivi, in quanto la loro struttura è adattata prevalentemente per la triturazione del cibo. L’apparato boccale degli scarafaggi appartenenti all’ordine dei blattoidei è di tipo masticatore, idoneo cioè principalmente alla frantumazione meccanica del cibo piuttosto che al suo prelievo. Questo si compone di robuste mandibole a forma di forbice, utilizzate per tagliare e frammentare il materiale ingerito. Le mandibole sono seguite da una seconda coppia di appendici boccali, le mascelle, parimenti adatte al trituramento.
Al di sotto di queste si trovano i maxillari, sui quali si impiantano le robuste palpi mascellari di 6 articoli. La parte finale dell’apparato è costituita dal labbro inferiore e dalle due lobate lacinie, che hanno il compito di trasferire il cibo già sminuzzato nell’esofago. A differenza di altri insetti predatori o ematofagi, le blatte sono prive di particolari strutture adatte ad afferrare e pungere prede o forare la pelle di animali, in quanto il loro apparato boccale si è evoluto specificatamente per frantumare frammenti di materia organica di piccole dimensioni.
In ogni caso, si tratta di un’evenienza del tutto eccezionale che non implica alcun rischio infettivo, a differenza di quanto avviene per gli effettivi insetti ematofagi quali zecche o pulci. Più che i presunti “morsi”, ciò che davvero importa prevenire, per motivi essenzialmente igienici ed estetici, è la persistente presenza di blattoidei all’interno delle abitazioni mediante un’accurata disinfestazione scarafaggi Milano.
Le blatte mordono? Come riconoscere una ferita da scarafaggio
Il dubbio se le blatte più comuni possano in qualche modo mordere l’uomo viene frequentemente sollevato. Come chiarito in precedenza, gli scarafaggi non dispongono di apparato boccale atto a infliggere veri e propri morsi, la cui esecuzione richiederebbe caratteristiche anatomo-funzionali di cui sono sprovvisti.
Studi di entomologia forense hanno approfondito le dinamiche di questi eccezionali eventi, permettendo di identificare alcune caratteristiche utili per riconoscere con ragionevole certezza un’ipotetica “ferita da blatta“. In primis, si tratterebbe di lesioni molto superficiali, del diametro massimo di 1-2mm, prive di sanguinamento ed emorragie. La forma apparirebbe irregolare o a dente di sega anziché nettamente circolare. Elementi questi che ne distinguerebbero chiaramente l’origine da quella di altri artropodi crostosi succhiatori di sangue.
Anche alla luce di ciò, appare confermata l’innocuità delle blatte per l’uomo.
Gli scarafaggi pungono? Le conseguenze
Diverso discorso riguarda l’eventualità che gli scarafaggi, possano attuare con l’uomo una forma di contatto cutaneo paragonabile al fenomeno della puntura.
Come già precisato, l’apparato boccale di questi ortotteroidi risulta adattato principalmente alla triturazione di alimenti e non al prelievo di liquido corporeo tramite infiltrazione nel derma. Differente sarebbe invece il caso di specie di tipo parassitario dotate di appositi adattamenti anatomo-funzionali.
Sebbene talune testimonianze aneddotiche riportino di ipotetici “punturoni” in soggetti allergici, la comunità scientifica esclude questa evenienza come del tutto eccezionale. Al massimo è possibile residui di secrezioni difensive che, seppur innocue, potrebbero in taluni casi scatenare reazioni di ipersensibilità.
Pertanto allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che, lungi da rappresentare un potenziale vettore di patogeni, gli scarafaggi comuni risultino sostanzialmente privi di capacità offensiva nei confronti dell’uomo. Pertanto allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che, lungi da rappresentare un potenziale vettore di patogeni, gli scarafaggi comuni risultino sostanzialmente privi di capacità offensiva nei confronti dell’uomo. La cosa migliore da fare in via preventiva rimane comunque rilevare la presenza di blatte tramite ispezioni a cura di esperti del settore, in grado di intervenire prontamente per impedirne la proliferazione sul nascere.
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