La tignola rappresenta oggigiorno un problema di rilevanza sempre maggiore nella gestione delle principali colture agricole. Questo insetto, infatti, è in grado di provocare danni diretti enormi attaccando le falde fogliari, le gemme terminali, i frutti e le spighe di numerose specie vegetali. Le infestazioni causate dalla tignola determinano perdite quantitative della produzione, talvolta anche superiori al 50%, con effetti negativi evidenti anche sulla qualità dei raccolti commercializzati.
Le sempre maggiori capacità riproduttive raggiunte negli ultimi anni da questo parassita, unite alla facile dispersione su lunghe distanze grazie ai venti, ne hanno fatto una vera e propria piaga agricola. Per tali motivi, risulta indispensabile monitorare costantemente la presenza della tignola e pianificare interventi di lotta mirati eseguiti da aziende specializzate, al fine di tutelare in modo efficace le rese e la salute delle colture
Tignola: conosciamo meglio questo insetto e i danni che provoca
La tignola rappresenta un importante parassita del mondo vegetale, in grado di arrecare danni significativi a differenti coltivazioni. Appartenente all’ordine dei lepidotteri, è una farfalla di piccole dimensioni caratterizzata da colorazioni che variano dal grigio al bruno. Le larve sono invece biancastre e prive di zampe, con testa e zampe scure.
Questo insetto può attaccare numerose specie coltivate, come mais, granoturco e soia, nutrendosi del mesocarpo e dell’endocarpo dei frutti. I sintomi del suo passaggio sono ben visibili, con fori di entrata e uscita che diminuiscono il valore commerciale del prodotto, favorendo anche lo sviluppo di marciumi. La tignola può inoltre riprodursi in maniera molto veloce, con 6-8 generazioni in un solo anno.
La tignola sfarfalla generalmente alla fine della primavera e le femmine depongono le uova singolarmente su germogli e frutti. La larva è la fase che maggiormente danneggia le colture, nutrendosi sia delle foglie che dei frutti e causandone il disseccamento.
Un monitoraggio accurato e l’utilizzo di opportune misure di difesa sono dunque cruciali per arginare le infestazioni di questo nocivo parassita. Gli interventi possono prevedere l’impiego di insetticidi specifici a basso impatto, da selezionare in base al periodo fenologico della coltura trattata. Risulta inoltre importante effettuare una vagliatura delle sementi prima della semina, per scongiurare l’introduzione di larve sul terreno. Le aziende agricole specializzate propongono anche servizi di monitoraggio pluriennali, al fine di individuare precocemente i focolai infestanti e calibrare nel modo migliore le strategie di lotta integrata contro la tignola.
Tignole: le principali specie dannose
Le tignole rappresentano un articolato gruppo di lepidotteri tra i più dannosi per le coltivazioni. Tra le specie maggiormente monitorate dagli operatori di “Insetti da disinfestazione” figurano:
- La tignola del baco da seta, Tinéola mori, infesta la gelatina prodotta dai bruchi del baco da seta, diminuendone la qualità. Questa specie risulta particolarmente dannosa negli impianti serricoli, dove può compromettere l’allevamento e lo svolgimento naturale del ciclo biologico del baco da seta.
- La tignola americana del pomodoro, Tuta absoluta, è considerata una delle più pericolose a livello globale. Si localizza principalmente sulle foglie e frutti di pomodori e peperoni. I danni causati da questo insetto sono notevoli in termini di calo quantitativo e qualitativo della produzione, arrivando a comprometterne totalmente l’intero raccolto se non adeguatamente contenuto.
- La tignola del mais, Ostrinia nubilalis, danneggia sia le foglie che le spighe, provocando danni particolarmente ingenti in assenza di difese. Questo parassita agisce soprattutto nelle prime fasi fenologiche del mais, quando le difese naturali della coltura sono ancora poco attive.
- La tignola delle palme, Opogona sacchari, si accanisce sulle coperture fogliari e meristemi apicali delle areole, incidendo sulla produzione e conferendo alle piante un aspetto lacero e sbrandellato. Tale specie colpisce numerose varietà ornamentali e da frutto di palma, in particolare nelle aree tropicali e subtropicali.
Attraverso tecniche di monitoraggio e controllo mirate, le aziende specializzate negli insetti da disinfestazione forniscono un valido supporto ai coltivatori nel contenimento di tali pericolosi parassiti.
Tignole come eliminarle: gli interventi professionali
Le tignole sono insetti particolarmente insidiosi da eliminare, a causa delle loro discrete piccole dimensioni e abilità nel nascondersi. Interventi occasionali o “fai da te” risultano di solito inefficaci nel risolvere l’infestazione in modo permanente. Risulta dunque opportuno rivolgersi a ditte specializzate in disinfestazione e derattizzazione Milano, in possesso di know-how specifico.
Gli operatori effettuano un attento sopralluogo per individuare i punti critici, quindi applicano trappole collanti di monitoraggio con feromone sessuale o attrattivo alimentar.. Particolare efficacia hanno i trattamenti sul suolo e le piantagioni mediante calibrata nebulizzazione. Fondamentale è la capacità di prevenire nuovi attacchi con interventi di disinfestazione periodici. Solo affidandosi a esperti è possibile sradicare in modo risolutivo le infestazioni di tignole, tutelando la produzione.
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