Negli ultimi anni anche nel nostro Paese si sta affermando una nuova normalità, ovvero la presenza della zanzara in inverno. Un tempo ritenuta una rara eccezione, questa dinamica si sta progressivamente consolidando. In realtà, secondo le conoscenze scientifiche, le zanzare non dovrebbero essere in grado di completare il loro ciclo vitale nel periodo freddo a causa delle basse temperature. Ciò dimostra come gli effetti dei cambiamenti climatici in atto stiano modificando lo stato naturale delle cose. Lo conferma anche Stefano Pierrettori, a capo del gruppo DPM Disinfestazioni, che recentemente ha rilasciato un’intervista a Panorama sulla diffusione delle zanzare in inverno. Nell’intervista infatti conferma che: “
“Con il primo freddo le zanzare non si sono collocate negli scantinati come hanno sempre fatto ma si sono infiltrate nelle zone remote in fase quiescente”. “In questo modo sono entrate nelle case,” ha continuato “dove indisturbate hanno punto le persone anche in un periodo dell’anno da molti considerato ormai salvo”.
Di fronte a questa nuova realtà ormai radicata sul territorio italiano, è necessario adottare adeguate contromisure per prevenire la proliferazione di questi insetti anche durante l’inverno. La cosa migliore da fare è senza dubbio rivolgersi tempestivamente a professionisti della disinfestazione, in grado di valutare la situazione e intervenire con trattamenti specifici atti a eliminare sia le zanzare adulte che le larve, bloccandone sul nascere la riproduzione stagionale protratta fin nei mesi freddi. Solo affidandosi a esperti competenti è possibile sperare di frenare con efficacia l’emergenza zanzare su tutto l’arco dell’anno.
Zanzara in inverno: cambiamenti climatici e stagioni miti
Negli ultimi anni si è assistito spesso alla segnalazione della presenza di zanzare anche durante la stagione invernale, fenomeno un tempo piuttosto insolito.
Questa dinamica è verosimilmente riconducibile agli effetti dei cambiamenti climatici in atto, con inverni sempre più miti e scarsamente gelidi. Le temperature più elevate registrate anche nei mesi freddi, sopra la media storica, creano le condizioni favorevoli affinché numerosi esemplari di zanzare riescano a sopravvivere allo sviluppo postembrionale, completando cioè l’intero ciclo di vita comprendente le fasi di uovo, larva e pupa, anche in tempi dell’anno un tempo considerati proibitivi.
In particolare, l’entomologia si è accorta di come temperature minime prossime o superiori a 0°C consentano alle uova del genere Culex, notoriamente poco resistenti al freddo, di non entrare nel periodo di quiescenza nota come diapausa. Ciò permette agli stadi pre-immaginali di emergere e svilupparsi anche in inverno, rispetto al passato.
Anche la durata dello sviluppo postembrionale appare accorciata a causa del calore. Pertanto sempre più spesso si osserva lo sfarfallamento e l’alimentazione di esemplari adulti anche in mesi solitamente sfavorevoli, come dicembre e gennaio. Tale dinamica, se confermata, potrebbe incidere in modo significativo sull’ecologia e la stagionalità di questi vettori.
Uno studio pubblicato su “Plos Neglected Tropical Diseases” ha confermato come l’aumento delle temperature minimi invernali, con valori non più idonei all’ibernazione delle uova, stia determinando l’emersione di popolazioni di zanzare normalmente quiescenti durante questa fase dell’anno, rappresentando un fattore di rischio per la salute pubblica. Di qui l’importanza, anche in ottica preventiva, di programmare adeguate misure di disinfestazione Milano zanzare durante tutto il corso dell’anno solare, includendo attività di monitoraggio, controllo larvale e trattamenti adulticidi ove ve ne sia necessità.
Zanzare invernali: tutte le specie attive durante i mesi freddi
La presenza invernale di zanzare non riguarda in modo indifferenziato tutte le specie conosciute, ma specifiche tipologie maggiormente adattate a sopravvivere alle basse temperature. Uno degli esempi più eclatanti è rappresentato dalla zanzara tigre, nota con il nome scientifico di Aedes albopictus, da tempo segnalata attiva anche durante l’autunno e parte dell’inverno. Ciò è attribuibile alle sue uova particolarmente resistenti al gelo.
Zanzare in inverno: diffusione e fattori ambientali
Il fenomeno della presenza invernale di zanzare non è più un’anomalia sporadica: sembra invece diffondersi su scala globale, interessando numerose aree geografiche. Gli studiosi attribuiscono la crescente diffusione di questo trend principalmente ai cambiamenti climatici, con l’innalzamento delle temperature medie annuali. L’aumento delle minime in autunno e inverno fa venir meno uno dei fattori limitanti la sopravvivenza di questi artropodi.
Altri aspetti ambientali contribuiscono a favorire il prolungamento del ciclo vitale delle zanzare anche nei mesi freddi, come il minor numero di giornate di gelo, la riduzione del manto nevoso e l’urbanizzazione che frammenta gli ecosistemi creando microclimi più miti. Siti di ristagno idrico indoor-outdoor, inoltre, forniscono gli habitat ideali per lo sviluppo postembrionale delle larve anche con basse temperature esterne.
Di qui l’importanza di adottare misure preventive con interventi mirati volti a fermare la proliferazione durante tutto l’anno al fine di ridurre efficacemente le nuove schiuse anche in inverno.
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